Li facevano lavorare anche 12 ore al giorno, trattati come schiavi e costretti a lavorare in condizioni disumane per paghe di 4,5 euro l’ora, neanche la metà di quanto previsto da contratto. Centinaia gli stranieri reclutati nei centri di accoglienza e tenuti sotto scacco da un ‘organizzazione criminale che a Latina e nelle provincie di roma, Frosinone e Viterbo imponeva il caporalato.
Sfruttavano anche la complicità di un ispettore del lavoro, Nicola Spognardi, e in particolare del segretario della Fai Cisl, Marco Vaccaro, che permetteva al sindacato di lucrare sulle quote di iscrizione e sulle indennità di disoccupazione.
Per questo 6 persone sono state arrestate stamattina associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, all’estorsione, antiriciclaggio, alla corruzione e ai reati tributari. in un blitz della polizia e altre 50 sono state iscritte nel registro degli indagati.
Usavano una cooperativa denominata Agri Amici, con sede a Sezze, per sfruttare stranieri centrafricani e rumeni raccolti nei Cas e portandoli a lavorare in centenaia di aziende agricole.
L´indagine, che ha avuto inizio alla fine del 2017 a seguito dei interventi disposti dal Servizio Centrale Operativo nellambito dell´operazione ad alto impatto denominata “Freedom”, ha inoltre portato al sequestro di 5 abitazioni, 3 depositi, 3 appezzamenti di terreno, 9 autovetture, 36 tra furgoni e camion, la società cooperativa dietro cui si nascondevano i caporali, 4 quote societarie e numerosi rapporti bancari, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.