Integrità e importanti fondamenti etici nella propria attività di guida, così come nella capacità di comunicare e di valorizzare le risorse umane: queste alcune delle motivazioni che hanno permesso a Brunello Cucinelli di ritirare a Roma, presso il Palazzo della Cancelleria, il Premio internazionale Joaquín Navarro-Valls per la Leadership e la Benevolenza. Partito proprio quest’anno con la prima edizione, il premio è stato ideato dalla Biomedical University Foundation e promosso anche per celebrare i primi trent’anni di attività dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.
Un premio, come ricordato nel corso della cerimonia di consegna, che vuole essere un riconoscimento a figure di grande spessore sociale, economico e istituzionale. Cucinelli, che nel corso della sua vita è riuscito a ottenere dei risultati notevoli nel ramo imprenditoriale, si avvicina molto al pensiero del giornalista spagnolo scomparso nel 2017, in particolar modo per la sua naturale predisposizione alla solidarietà.
Tanti gli interventi che si sono susseguiti nel corso della serata, condotta da Eleonora Daniele. Piuttosto importanti le parole pronunciate da Paolo Arullani, presidente della Biomedical University Foundation e componente della giuria che ha scelto di premiare Cucinelli.
Secondo Arullani, oggi più che mai è necessario sostenere chi esercita la leadership unita alla benevolenza per promuovere una nuova cultura del dono, in grado di generare impatto sociale e proiettata verso il bene della persona. Navarro-Valls, fino al 2006 direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha sempre praticato la benevolenza per andare incontro a quelle persone bisognose di aiuto e di sostegno.