Pasqua, la celebrazione nella cattedrale di Narni

Omelia presieduta da Mons. Francesco Antonio Soddu: tanti i fedeli accorsi all'interno dell'antica struttura

«Un giorno senza tramonto, che coinvolge l’intera creazione e la riconsegna salvata al Padre», queste alcune delle parole pronunciate domenica a Narni da Mons. Francesco Antonio Soddu. In occasione dell’ultima Pasqua, il vescovo di Terni si è recato presso la cattedrale del Comune umbro per celebrare la consueta Messa.

Un evento ovviamente sentito dai fedeli, accorsi in gran numero all’interno della struttura per assistere all’attesa omelia. La cerimonia si è aperta con il rito dell’aspersione attraverso l’acqua lustrale, benedetta durante la lunga veglia pasquale.

Rivolgendosi ai presenti, Soddu ha ricordato l’azione del Signore nel dare luce, una luce da non intendersi esclusivamente come elemento fisico. Per il vescovo ternano, Dio stesso è luce, quella che riscalda le fredde giornate della vita e che disgela il cuore delle persone, dalle quali fa rinascere la primavera di un mondo nuovo.

Sempre riferendosi alla Pasqua, Soddu ha poi paragonato un giorno simile a una rinascita, non un semplice rinnovamento. Insomma, non un’aggiunta artificiosa al calendario annuale o settimanale, bensì una novità assoluta, la pienezza della vita nel nostro tempo.

Un approccio essenziale e austero quello del vescovo ternano, pronto a invitare chiunque a concepire la Pasqua come una possibile ripartenza spirituale. Immerso nella morte e nella risurrezione di Cristo, l’essere umano vive nel tempo orientato alle cose del cielo per poterle, attraverso la vita nuova, inserire e far germogliare nella storia.

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