Cuccioli di cane venduti con falso pedigree: due persone sotto processo

Guai in vista per un veterinario e un allevatore umbri: ben diciassette vendite avvenute tra il 2020 e il 2021

Decine di affari conclusi in maniera non regolare. Un veterinario e un allevatore umbri sono finiti sotto processo per tentativo di frode in commercio, in concorso, per aver venduto cani di razza poi di fatto non tali.

Come riferito dagli investigatori, la coppia era dedita a piazzare sul mercato cuccioli diversi da quanto dichiarato agli acquirenti, ovviamente ignari della truffa. Secondo la Procura di Perugia i piccoli provenivano dalla Romania, anche se poi puntualmente attestati come maltesi di origine italiana.

Dai dati raccolti dagli inquirenti, tra la fine del 2020 e per tutto il 2021 sarebbero state conclusi ben diciassette affari. Al momento, soltanto quattro dei tanti clienti truffati si sarebbero costituiti parte civile.

La Procura contesterebbe, tra le altre cose, il falso nella formazione dei modelli A di identificazione degli animali, da inserire nei microchip, nei quali sarebbe stato dichiarato che i cuccioli erano stati identificati come italiani e non importati. Nulla di tutto questo, poiché i cuccioli venduti erano senza pedigree e meticci, anziché maltesi.

Contestate infine diverse violazioni sanitarie e delle leggi sulle importazioni degli animali. Grave il fatto di aver trasportato cani con meno di dodici settimane di vita senza madri al seguito.

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