Giorno della Memoria: in sei musei romani il progetto “Zakhor/Ricorda”

Progetto importante quello avviato in vista del 27 gennaio: iniziativa legata al programma di appuntamenti Memoria genera Futuro

I musei civici di Roma Capitale ospitano il progetto “Zakhor/Ricorda” in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. Curata da Giorgià Calò, questa particolare iniziativa propone una riflessione sul dramma della Shoah attraverso sei installazioni video in altrettante sedi.

Le installazioni in questione sono dedicate a determinate opere realizzate in passato da diversi artisti contemporanei israeliani, tra cui Simcha Shirman, Micha Ullman, Dani Karavan e Maya Zack. Per quanto riguarda questi ultimi due, i loro progetti si intitolano rispettivamente “Man Walking on Railways” e “Counterlight”.

Il contributo di Karavan, originario di Tel Aviv e deceduto nel 2021, è visibile al Museo di Roma, noto anche come Palazzo Braschi. “Counterlight” di Zack, sempre di Tel Aviv ma classe 1976, si trova negli ambienti del Museo di Scultura antica Giovanni Barracco.

“Man Walking on Railways” venne realizzato a Düsseldorf nel 1989, durante una mostra realizzata dallo stesso artista nella città tedesca: il video è incentrato sulla camminata di un uomo sui binari ferroviari che, per Karavan, diviene simbolo della Shoah e del trasporto forzato degli ebrei. Zack, dal canto suo, si è concentrato sulla condizione individuale del poeta ebreo rumeno Paul Celan e della sua famiglia per evidenziare come il delirio nazifascista abbia colpito famiglie, relazioni interpersonali, affetti e amori con lo scopo di cancellare il concetto stesso di umanità.

In ebraico “zakhor” vuol dire “ricorda” e nasce da una riflessione sul passato e sulla sua elaborazione nel presente. Attraverso l’evanescenza e l’inconsistenza delle opere, visibili solo in video, e la loro decontestualizzazione rispetto al luogo che le ospita, l’obiettivo è quello di suscitare nel pubblico una riflessione su quanto il nazismo sia stato un male assoluto per il mondo intero.

Gli artisti selezionati si sono confrontati con il passato in maniera abbastanza differente, trattandolo da vari punti di vista. Ecco dunque lavori contraddistinti dalla provocazione e altri più orientati verso l’accusa o la resilienza, con l’intento comune di ricordare e non dimenticare.

A promuovere il progetto espositivo, tra gli altri, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’Ambasciata d’Israele in Italia e la Comunità Ebraica di Roma. Il tutto rientra in Memoria genera Futuro, programma di appuntamenti promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale proprio per il Giorno della Memoria del 2023.

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