Terremoto, partito il recupero dell’abbazia di Sant’Eutizio a Preci

Aperto il cantiere per consentire la ricostruzione dell'edificio: i lavori dovrebbero durare non meno di tre anni

Un primo passo verso un ritorno alle origini. Hanno finalmente preso il via, a Preci, i lavori per il recupero dell’abbazia di Sant’Eutizio, gravemente danneggiata dal sisma del 2016.

Sul posto, in occasione della prima giornata di interventi, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Mons. Renato Boccardo, il vicario generale dell’arcidiocesi, Don Sem Fioretti, e il parroco dell’abbazia, Don Luciano Avenati. I lavori previsti rientrano in un’ordinanza speciale del 2021, con un importo complessivo superiore ai cinque milioni di euro.

Mons. Boccardo ha espresso grande gioia per questo momento, ritenendo l’apertura del cantiere un tassello luminoso che va ad aggiungersi al mosaico della ricostruzione già in atto. Nelle prossime settimane ci si dedicherà alla parte absidale, poiché la zona della facciata risulterebbe essere ancora in pericolo per il fatto di trovarsi sotto la rupe.

Una volta smontata la copertura dell’abside per mettere in sicurezza l’area sottostante, si scenderà verso il basso fino al recupero della cripta per poi consolidare le mura e risistemare la facciata con il rosone. Necessario, inoltre, il consolidamento fondale alla luce del grosso cedimento verso valle subito dalla struttura, poggiata su un terrapieno antropico.

Un’attenzione particolare verrà riservata a tutte le opere d’arte, quindi quelle presenti all’interno della chiesa e quelle spostate al deposito regionale di Santo Chiodo di Spoleto. L’obiettivo sarebbe quello di riconsegnare l’intero complesso abbaziale di Sant’Eutizio in circa tre anni.

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