Dopo una lunga serie di sedute in commissione, è arrivato il via libera in Consiglio comunale: Asm Terni ha un nuovo partner industriale, ovvero Acea. D’ora in avanti, la grande azienda potrà vantare una partecipazione compresa tra il 40% e il 49%, oltre a un apporto in liquidità fino a un massimo di due milioni e mezzo di euro.
Fondamentale, ai fini della fumata bianca, il parere favorevole della maggioranza, quindi il centrodestra. Prevedibili, sull’altro fronte, i malumori, con le perplessità manifestate da Emanuele Fiorini del gruppo Misto, Alessandro Gentiletti di Senso civico e l’intera frangia grillina, intenzionata addirittura a presentare un esposto alla Corte dei Conti.
Il Partito Democratico, invece, ha scelto la via dell’astensionismo, soprattutto dopo l’ipotesi, alla fine accantonata, di coinvolgere la cittadinanza in merito alla trattativa poi conclusa. A proposito dei dem, è arrivato il benestare a un atto di indirizzo di Francesco Filipponi in cui si chiede che la nuova Asm fornisca garanzie occupazionali per i lavoratori, compresi i precari e gli interinali, senza dimenticare la tutela della collaborazione con le imprese locali e la conferma della permanenza della sede a Terni.
Soddisfatto, in merito al trasferimento di asset di Acea in Asm, l’assessore comunale alle Partecipate, Orlando Masselli. A suo avviso, in futuro si potrà assistere a quel risanamento economico auspicato da anni: una conquista, se si considera che fino a poco tempo fa la società in questione sembrava destinata a morire.
Il rischio di perdere tutte le concessioni entro il 2030 sembra scongiurato, almeno per il momento. Grazie a un nuovo assetto societario, presto Asm potrà partecipare a numerose gare nazionali, tenendo comunque conto di quelli che saranno i numeri di bilancio e quelli produttivi.
