Emergenza redditi in Umbria: preoccupati i sindacati

Vincenzo Sgalla della Cgil torna a farsi sentire: chiesti interventi concreti alla Regione e alle parti sociali

L’estate e l’autunno prossimi potrebbero rivelarsi per l’Umbria il periodo più difficile della sua storia recente. A sostenere una tesi di questo tipo Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria, preoccupato in merito all’attuale emergenza dei redditi.

Un problema concreto, all’ordine del giorno, dovuto soprattutto a quell’inflazione che continua a ridurre gli stessi redditi, con un aumento progressivo dei costi relativi alle bollette così come alla benzina. Per Sgalla, un tema simile dovrebbe avere la priorità nell’agenda politica della Regione.

A quanto pare, la situazione non è peggiorata da un momento all’altro: Sgalla sostiene infatti che già nel 2021 l’Umbria faceva registrare una nuova crescita della povertà relativa, dall’8 al 9,5%, e della spesa delle famiglie, su del 7%. Gli effetti della guerra in Ucraina, uniti alle speculazioni che ne sono derivate, hanno quindi finito per rendere più complesso il quadro generale.

Considerando che una parte consistente dei cittadini umbri, soprattutto giovani precari e pensionati al minimo, non riesce più ad arrivare a fine mese, gli aiuti della Regione e delle imprese sarebbero quanto mai necessari. Ciò che viene chiesto dal segretario generale è di contrattare aumenti salariali a livello territoriale e aziendale, così da ridistribuire alcune di quelle ricchezze ottenute da tante imprese negli ultimi anni.

Insomma, il messaggio lanciato alla governatrice Donatella Tesei e al suo staff è chiaro. Secondo Sgalla sarebbe il caso di studiare insieme interventi capaci di scongiurare un ulteriore scivolamento verso la povertà di varie fasce della popolazione umbra.

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