Il conflitto in Ucraina è arrivato in un momento di ripresa per l’economia umbra. Questo uno degli aspetti più significativi contenuti nel dossier della Direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo incentrato sul sistema produttivo della Regione.
Dati alla mano, nel corso del 2021 l’Umbria avrebbe effettuato esportazioni verso Russia e Ucraina per circa centoquaranta milioni di euro. Le vendite verso i due Paesi presenterebbero un’elevata concentrazione, con il comparto dell’abbigliamento capace di rappresentare il 47% del totale (l’incidenza sulle esportazioni complessive del settore corrisponderebbe al 14%).
Inutile negare come il maggior canale di trasmissione della guerra sia rappresentato dai rincari dei prezzi delle materie prime. Secondo gli esperti, la crescita di petrolio e gas naturale andrà a penalizzare il reddito disponibile dei consumatori così come le imprese, con effetti pesanti su consumi e investimenti.
Il persistere delle tensioni nell’Europa dell’Est rende di fatto ancora più urgenti i temi dell’ambiente e della tecnologia che potrebbero favorire il risparmio di materie prime, nonché l’efficientamento dei processi. Per questo sarà fondamentale sfruttare le risorse legate al Pnrr: solo così si potranno rilanciare gli investimenti in digitale e la transizione green.