Comunicazione dell’emergenza quotidiana: il Rapporto di Censis e Ital Communications

Dossier presentato a Roma, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica: troppi i cittadini che, per informarsi, incappano in fake news

Dati emblematici e non del tutto positivi, a testimoniare quanto l’attuale momento storico risulti essere piuttosto caotico. A Roma, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, si è tenuta la presentazione del secondo Rapporto annuale di Censis e Ital Communications legato alla buona comunicazione dell’emergenza quotidiana.

Una ricerca che evidenzia come il susseguirsi di crisi imprevedibili, ad esempio l’avvento della pandemia e lo scoppio del conflitto in Ucraina, generi una domanda di informazione dalla quale nessuno è escluso. Indubbiamente, nell’arco di pochi anni è cambiato il modo di informarsi da parte dei cittadini.

Sono diversi i numeri contenuti nel Rapporto che fanno riflettere. A conti fatti, nell’ultimo anno il 97,3% degli italiani avrebbe cercato notizie su tutte le fonti disponibili, quelle online e quelle offline. Se più di quarantuno milioni di persone si sarebbero informate sui media tradizionali, il 57,7% della popolazione dello Stivale avrebbe un’idea abbastanza vaga di quanto stia accadendo da mesi in Ucraina.

Ancora numeri. Perché dal 2019 al 2021 gli utenti del web sarebbero aumentati del 4,2%. Sempre riguardo la guerra esplosa a febbraio nell’Europa dell’Est, il 66,1% degli italiani si sarebbe imbattuto in false notizie.

Attuare regole più ferree sarebbe l’ideale per arrestare il fenomeno della disinformazione molto ricorrente sui social network. Al di là di tutto, la professionalità e l’obiettività dei giornalisti restano fondamentali.

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