I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Perugia hanno restituito al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria un elevato numero di manufatti, di particolare interesse e valenza, precedentemente rubati. Il materiale in questione venne sequestrato dai militari addirittura sei anni fa, nel 2016.
Gli oggetti ora di nuovo a disposizione della collettività, erano stati inclusi in una collezione privata custodita da una coppia di fratelli di Perugia, pronti a vendere tutta la merce a cifre abbastanza importanti. Grazie a una serie di ricerche accurate, è stato quindi possibile impedire tale operazione, destinata a essere conclusa senza le necessarie documentazioni a prova di un possesso lecito.
Nel corso degli approfondimenti investigativi, è stato accertato come i due soggetti, intenzionati a ottenere l’autorizzazione alla vendita, avessero comunicato alla Soprintendenza il possesso di alcuni oggetti d’archeologia ricevuti, quale lascito ereditario, dal padre. Un’autentica truffa, ovviamente, confermata dall’assenza totale di documenti specifici in grado di certificare il passaggio.
A verificare il valore dei manufatti, legati al contesto romano ed etrusco, un gruppo di funzionari archeologi incaricati di visionare l’intero nucleo di reperti, costituito da oggetti bronzei, ceramici, vitrei e non solo. Il valore economico complessivo del materiale è stato quantificato in circa quindicimila euro.