Covid, tante le reinfezioni: in aumento l’età dei ricoverati

Diffuso il report settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità: con la variante Omicron rischio elevato di ammalarsi di nuovo

Vaccinazioni ancora efficaci per contrastare i contagi caratterizzati da alta carica virale, con la terza dose capace di garantire un’importante protezione. Questi alcuni degli aspetti più interessanti inclusi nel report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità incentrato sull’andamento della pandemia.

Nel dossier in questione vengono anche certificate le numerose reinfezioni avvenute negli ultimi nove mesi, che sarebbero state circa cinquecentomila. Nella maggior parte dei casi avrebbe inciso la variante Omicron, con la quale il rischio di ammalarsi nuovamente sarebbe aumentato di diciotto volte.

Tra i soggetti più esposti, a quanto pare, le donne, chi si è vaccinato da oltre centoventi giorni, gli operatori sanitari e i giovani. Dati alla mano, nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati sarebbe stata pari al 6%, stabile rispetto a quella precedente.

Confermato poi il miglioramento del quadro generale, per quanto la situazione degli anziani non sarebbe del tutto incoraggiante: in aumento, infatti, l’età di chi viene ricoverato nei reparti ordinari e nelle terapie intensive. Quanto invece alle reinfezioni, uno studio dell’Istituto avrebbe analizzato quasi otto milioni e mezzo di casi, mentre quasi duecentocinquantamila reinfezioni si sarebbero verificate tra l’agosto del 2021, periodo in cui era largamente prevalente la variante Delta, e gennaio 2022, quando a dominare era la Omicron.

Con quest’ultima, il rischio di reinfezione sarebbe appunto diciotto volte superiore a quello con Delta. Maggiormente a rischio le donne rispetto agli uomini, così come le persone dai venti ai trentanove anni rispetto a quelle con età compresa tra i quaranta e i cinquantanove.

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