Lavoro, il Rapporto di Censis e Ugl svela le criticità

A Roma un incontro con la stampa per fornire i dati contenuti nel dossier: tanti i dipendenti sottopagati, oltre a quelli in smart working

Dallo scontento degli italiani per i propri stipendi al nodo part-time, senza dimenticare la necessità di maggiore formazione per la sicurezza informatica. S’intitola “Tra nuove disuguaglianze e lavoro che cambia: quel che attende i lavoratori” l’ultimo Rapporto realizzato da Censis e Ugl.

Il documento in questione fornisce una panoramica piuttosto dettagliata in merito a quella che è la situazione attuale nel nostro Paese. A Roma, presso la sede del Censis, un incontro con la stampa per diffondere i dati inclusi nel dossier.

Diverse, al giorno d’oggi, le contraddizioni nel mondo del lavoro. Perché se in merito alle retribuzioni sono poche le cose che tornano, anche in ottica tutele c’è davvero molto da fare. A quanto pare, l’allentarsi del rapporto soggettivo con il lavoro ne avrebbe agevolato la svalorizzazione.

Emblematici i numeri del Rapporto. Giusto per fare un esempio, il 64,3% dei lavoratori valuterebbe non adeguato il proprio salario al costo della vita. Oltre al 10,4% di dipendenti sottopagati, spicca pure il 52% di persone in smart working.

In aumento, a conti fatti, il part-time (in circa dodici anni si sarebbe passati dal 15,8% al 19,8%). Sempre più dipendenti chiederebbero invece un adeguato supporto su aspetti quali competenze e tecnologie.

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