Acciai Speciali Terni, cominciato il nuovo corso con Arvedi

Rimossa la bandiera tedesca all'ingresso degli stabilimenti: si attende di conoscere i progetti futuri che riguarderanno gli oltre duemila dipendenti del sito umbro

Con il passaggio ad Arvedi, è di fatto cominciata una nuova era per Acciai Speciali Terni. A testimoniare l’immediato cambio di direzione per il noto sito umbro, ora di proprietà del gruppo cremonese, la rimozione della bandiera tedesca all’ingresso degli stabilimenti. Bandiera legata ovviamente a ThyssenKrupp, che per tanti anni ha gestito la grande azienda.

Un legame piuttosto lungo quello delle Acciaierie con la Germania, partito esattamente nel 1994, quando la Krupp, prima ancora di fondersi con la Thyssen, entrò per la prima volta nella compagine societaria di Ast. Da lì in avanti le decisioni più importanti per il destino del sito sono state assunte ad Essen, quartier generale della multinazionale tedesca, che rimarrà comunque in Ast con una partecipazione di minoranza del 15%.

Ufficializzato l’insediamento dell’italiana Arvedi, si attende di conoscere quelli che saranno i progetti futuri che riguarderanno gli oltre duemila dipendenti. Grande attesa per l’incontro tra i nuovi vertici dell’azienda, le rsu e i segretari territoriali dei sindacati metalmeccanici.

A proposito di sindacati, Francesca Re David di Fiom-Cgil ha già chiesto che Arvedi confermi le produzioni di eccellenza, i livelli occupazionali e salariali e gli standard di sicurezza per tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori. Il segretario nazionale di Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, spinge per un confronto ministeriale così da discutere del rilancio della siderurgia italiana anche sul modello della vendita di Ast.

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