Criminalità minorile in Umbria, allarmanti gli ultimi dati

A lanciare l'allarme Sergio Sottani, procuratore generale presso la Corte d'appello di Perugia: alto il consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani

Un contesto piuttosto inquietante: questo il parere di Sergio Sottani, procuratore generale presso la Corte d’appello di Perugia, in merito a quella che è la situazione della criminalità minorile nella Regione. Presente all’inaugurazione dell’anno giudiziario che si è tenuta nel Capoluogo umbro, Sottani ha posto attenzione sui dati pubblicati nel 2020, da cui emerge un alto consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani, con tanti ricoveri accertati.

In aumento, a quanto pare, i procedimenti per maltrattamenti e stalking, in ogni caso meno frequenti rispetto alla media. Se risultano in calo i reati contro il patrimonio, rimane alta la preoccupazione per i furti nelle case, indice di elevato allarme sociale in tema di tutela della proprietà individuale.

Quanto invece alla droga, starebbe diminuendo il fenomeno dello spaccio da strada, ma sarebbero comunque preoccupanti i reati collegati al traffico di stupefacenti. In merito ai casi di omicidio e di lesioni colpose, si confida di redigere a breve un protocollo distrettuale.

Sottani si è poi soffermato sulla tutela della presunzione di innocenza, che a suo avviso non può certo impedire il diritto all’informazione su fatti di interesse pubblico. Per il magistrato sarebbe eccessivo formalizzare le uniche modalità di comunicazione dei procedimenti penali con gli organi di stampa mediante conferenze e comunicati. Se si dovesse continuare così, potrebbero emergere condotte elusive del dettato normativo, tramite contatti informali, non facilmente tracciabili né sanzionabili.

Infine, Sottani si è espresso pure sul recupero della fiducia del cittadino nel servizio giudiziario. Necessario, in tal senso, che i magistrati tengano a mente il monito del presidente della Repubblica di rifuggire dalle chiusure dell’autoreferenzialità, con l’implicito invito ad accettare le critiche.

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