In Umbria contact tracing in tilt, in quarantena direttamente con l’antigenico

Ritardo accumulato nel giro di sei giorni: per finire in isolamento non sarà più necessaria la validazione con il molecolare

Tracciamento in tilt e conseguente sospensione dei molecolari per eccesso di positivi, con più di tremila casi da prendere ancora in carico dal servizio di prevenzione dell’Umbria. Una situazione difficile da gestire quella venutasi a creare tra le province di Perugia e di Terni, che rischia di generare diversi problemi nelle prossime settimane.

Tale ritardo sarebbe stato accumulato nel giro di sei giorni, quasi in contemporanea con un incremento esponenziale capace di far saltare il contact tracing. In virtù di quanto accaduto, torna in vigore nella Regione la regola dello scorso anno, quella per cui un test antigenico positivo è sufficiente a porre il soggetto in isolamento, senza effettuare la validazione con il molecolare.

Importante ricordare inoltre come il primo test per la sospensione della quarantena verrà effettuato dopo quattordici giorni e, qualora permanesse la positività, dopo altri sette (a confermarlo Massimo D’Angelo, commissario all’Emergenza Covid dell’Umbria).

L’applicazione di misure simili lascia intuire in quale difficile condizione versi attualmente l’Umbria: il dimezzamento delle unità operative impiegate a individuare i contatti del positivo, per poi procedere ai tamponi, si traduce infatti in una decisione d’urgenza che, quasi certamente, farà scaturire molte polemiche.

La Regione, intanto, indica anche di effettuare il test al tempo zero ai contatti stretti solo quando ritenuto opportuno. Un provvedimento, questo, reso necessario dall’aumento dei casi di positività e dalla diffusione, nel territorio, della variante Omicron.

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