Acciai Speciali Terni, salta la mozione bipartisan in Consiglio per la vendita

L'emendamento firmato da Fabio Paparelli e Daniele Chiarissimi non è mai arrivato al voto: le opposizioni si dicono insoddisfatte per l'operato della giunta Tesei

In Consiglio regionale è scaturito un vero e proprio dibattito sulla mozione, presentata dalle opposizioni, riguardante gli impegni della giunta Tesei per il futuro di Acciai Speciali Terni e lo sviluppo sostenibile dell’Umbria.

Su proposta della maggioranza, l’atto è stato rinviato in commissione al termine di una lunga discussione legata a una questione ben precisa, ovvero il ruolo della Regione nelle prossime fasi della cessione di Ast al gruppo Arvedi. Da tempo, infatti, le opposizioni chiedono a Donatella Tesei e al suo staff di svolgere un ruolo attivo con il Governo e le istituzioni europee affinché si arrivi a un piano industriale all’altezza delle aspettative della comunità ternana, nonché umbra. E, a quanto pare, il lavoro svolto fino ad oggi non convince (permangono molte incertezze legate alla cessione).

La seduta in Consiglio è stata quindi interrotta per provare a dare vita a un testo bipartisan: sul tavolo è così arrivato un emendamento, firmato dal dem Fabio Paparelli e dal leghista Daniele Carissimi, non troppo diverso dal documento originale.

Tuttavia l’emendamento non è mai arrivato al voto, così il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle hanno puntato il dito contro la maggioranza, accusata di aver imposto il ritiro dell’atto e quindi il suo rinvio.

Facile immaginare come l’opposizione non abbia apprezzato: al Presidente e agli Assessori si continua a rimproverare il fatto di non aver ancora svolto un ruolo attivo di programmazione sulle politiche future a sostegno dello sviluppo dell’acciaio ternano.

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