Edilizia, in Umbria crescita lenta del settore dopo la pandemia

Diffusi i dati contenuti nell'ultima analisi trimestrale di Movimprese, condotta da InfoCamere: le imprese stentano a ripartire nonostante l'attivazione di particolari strumenti statali

La Camera di Commercio dell’Umbria accende i riflettori sul comparto delle costruzioni, sicuramente tra i più danneggiati dall’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid. La recente analisi trimestrale di Movimprese, condotta da InfoCamere, fa comprendere come, nonostante l’attivazione di particolari strumenti statali, ad esempio il Superbonus, tutto il settore stenti a ripartire.

A conti fatti, il tasso di crescita degli ultimi due anni evidenzia un settore in affanno: nello specifico, non si assiste a quell’effetto traino del sistema imprenditoriale che caratterizza Regioni quali Campania e Lazio. Al 30 settembre del 2021, il tessuto imprenditoriale umbro faceva registrare settecentottantasette iscrizioni a fronte di cinquecentottantasei cessazioni d’impresa.

La crescita c’è, però si traduce in uno stringato 0,21% rispetto al secondo trimestre dell’anno, che vede l’Umbria, insieme alla Toscana, ai livelli più bassi della classifica. Il settore con il saldo più negativo non sarebbe tuttavia quello dell’edilizia, bensì quello del commercio che chiude il trimestre con sole centodiciotto iscrizioni al Registro imprese (centottantuno hanno invece alzato bandiera bianca).

Significativo il parere di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, in merito alla filiera delle costruzioni. Queste le sue parole: «La vera leva degli incentivi statali ancora non si è fatta sentire, ma auspico una crescita grazie anche alla loro proroga».

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