Ben 3 buste esplosive raccolte a Roma in meno di 24 ore e capaci di ferire altrettante persone. Proseguono le indagini da parte delle forze dell’ordine per fare luce sul misterioso fenomeno che sta creando non poca preoccupazione nella Capitale.
Le ipotesi formulate dalla Procura di Roma sarebbero quelle di attentato con finalità di terrorismo e lesioni personali: ora si teme che altri plichi, quasi certamente frutto della stessa spedizione, possano essere in circolazione.
La 1^ esplosione è avvenuta domenica nel Centro Meccanografico Postale di Fiumicino, quando una busta con le indicazioni di mittente e destinatario è caduta a terra e si è aperta parzialmente: un’impiegata l’ha raccolta e poggiata su una sedia. A quanto pare, la signora a cui era indirizzata la busta sarebbe un’ex dipendente dell’Università di Tor Vergata.
Per quanto riguarda la donna dipendente dell’Inail, che ha ricevuto la busta nella sua casa al quartiere Talenti, questa avrebbe aperto la lettera poi andata in fiamme (le ustioni provocate sono state curate senza la necessità del ricovero). Pure in questo caso, l’obiettivo non sembra avere a che fare con la politica o questioni connesse.
Ultima vittima, una pensionata di Monte Mario rimasta leggermente ustionata lunedì sera. Per il momento non sono stati stabiliti collegamenti fra i 3 obiettivi prescelti dal misterioso postino. Le modalità di confezionamento dei plichi sembrano uguali, particolare che fa pensare a un’unica regia.