Suicidio nel bagno della stazione: una militare si toglie la vita a Flaminio

Certo l'orario della morte, avvenuta alle 09.00 (sul posto, pochi minuti, i carabinieri): non molti i dubbi sul fatto che si tratti di suicidio, eppure si ragiona sulle cause

Prima il grande spavento per il colpo di pistola udito, poi lo strazio al momento della scoperta dell’insano gesto. A diverse ore di distanza dalla tragedia avvenuta presso la fermata Flaminio di Roma, dove una donna militare si è tolta la vita sparandosi con la propria arma, dentro e fuori la stazione l’atmosfera è quasi surreale.

Le indagini proseguono, nel frattempo si lavora sulla base di dati sicuri. In primis l’identità della ragazza, 30enne di Piacenza nell’Esercito dal 2014 e in servizio per il progetto Strade Sicure dalla scorsa estate.

Certo inoltre l’orario della morte, avvenuta alle 09.00 (sul posto, pochi minuti dopo, i carabinieri). Non molti i dubbi sul fatto che si tratti di suicidio, eppure si ragiona sulle cause. Inevitabili, in giornata, i disagi in termini di mobilità: necessaria la chiusura temporanea della stazione, riaperta solo intorno alle 14.00.

Il disastro avvenuto a Flaminio fa tornare alla mente quello avvenuto nel febbraio del 2018 a Barberini. In quel caso decise di farla finita un collega, come stavolta morto suicida in bagno.

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