Rifiuti: ordinanza salva-Roma bis della Regione Lazio

Attesa in mattinata la proroga dell'ordinanza per aiutare Roma Capitale nella gestione dei rifiuti. Ma la Raggi avverte: "io lasciata sola perché qualcuno possa risolvere costruendo nuovi impianti"

Sui rifiuti scatta l’ordinanza Salva-Roma bis da parte della Regione Lazio. La proroga tanto richiesta dalla Sindaca Raggi darà alcune settimane di respiro alla Capitale, almeno fino al 14 ottobre, quando ripartiranno a pieno regime i due impianti Tmb di Malagrotta. Ordinanza che però arriva dalla Pisana non senza richieste per AMA e Comune. Primo fra tutti quello di mettersi in regola con l’approvazione dei bilanci 2018 e 2017 (sul cui mancato accordo è caduta la poltrona dell’assessore ai rifiuti Montanari, carica ancora in deroga alla stessa Raggi), e ultimo ma non ultimo (come scritto anche nel piano regionale) che Roma si doti al più presto di un nuovo Tmb e di centri di trasferenza e di trasbordo dall’immondizia ma più di tutti di un sito di deposito temporaneo. Ergo, discarica, a cui la Raggi si è sempre opposta.

Ma i rifiuti generano interessi, soprattutto economici, ecco il motivo vero di una sequela di fatti accaduti, dall’incendio dell’ormai ex Tmb Salario, a cui è stata revocata definitivamente l’autorizzazione ambientale, alla mancata approvazione di poteri speciali per Roma per gestire l’emergenza, almeno secondo una Raggi che durante la visita all’Accademia Popolare Antimafia nel VII municipio ora accusa tutti di averla lasciata sola e secondo cui c’è tutta una catena a valle che non sta funzionando. E l’effetto è che i rifiuti sono a Roma, in strada e arriverà qualcuno che dirà: ‘per risolvere l’emergenza dei rifiuti serve un impianto fatto velocemente, senza norme, senza regole“.

Intanto è fissata per martedì la seconda convocazione dell’assemblea dei soci AMA sul bilancio 2017 e su quei milioni per servizi cimiteriali sulla cui approvazione in bilancio il CdA da poco eletto potrebbe dare forfait.

E continuando un tira e molla tra istituzioni in cui sono solo i cittadini a pagare, con la TARI e con la sopportazione di problematiche emergenziali ormai all’ordine del giorno, un passo importante sottolineato anche dalla Regione sarebbe quello di aumentare il livello della differenziata, cavallo di battaglia anche della prima cittadina di Roma che da sempre pone questo punto come vera risoluzione al problema rifiuti. Peccato che negli ultimi anni la differenziata sia ferma al palo al 45%.

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