Morte Desirèe. Tre uomini fermati dalla polizia

I fermai sono indagati per violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario

Svolta nelle indagini sulla morte di Desirée Mariottini. La squadra mobile della Polizia di Roma ha fermato tre uomini, due di nazionalità senegalese ed uno nigeriano, sprovvisti di documenti in regola. Tutti sono indagati per violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario. Mentre si cerca ancora il quarto complice. I tre fermati, insieme ad altri favoreggiatori, avrebbero prima drogato la sedicenne per renderla incapace di reagire e poi in tre l’avrebbebbero violentata per ore causandone la morte.

Una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica costringendo il mondo politico ad affrontare la situazione in cui versa il quartiere San Lorenzo, che da tempo ospita delle sacche di illegalità troppo a lungo ignorate dalle autorità. In un incontro con il ministro Salvini, che si è recato nel quartiere, la sindaca Virginia Raggi ha chiesto l’impiego delle forze dell’ordine per presidare le zone a rischio della città. Subito dopo la diffusione della notizia del fermo arrivano i commenti sui social. Il ministro dell’Interno promette di fare di tutto: “Perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia”. “Chi ha fatto questo pagherà” commenta Virginia Raggi che ha annunciato la volontà di proibire la vendita di alcol nel quartiere dopo le 21:00. Un provvedimento giudicato dalle opposizioni inefficace e controproducente per un quartiere che avrebbe bisogno di altro. E così, come troppo spesso accade, la polemica politica rischia di strumentalizzare la sorte di una ragazza di soli sedici anni che nessuno è riuscito a salvare dallo sprofondo della disperazione, che trova nella droga la sua migliore alleata.

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