Una mostra antologica per raccontare una vita professionale dedicata alla fotografia. Il Museo di Roma in Trastevere omaggia Lisetta Carmi, reporter genovese classe 1924 capace, con i suoi scatti, di anticipare i tempi realizzando un percorso artistico caratterizzato dall’uso innovativo del medium fotografico. Forte di circa 170 immagini, senza dimenticare una video intervista e 3 nuclei di lavori concepiti come progetti di pubblicazione su altrettanti temi molto diversi fra loro, l’esposizione curata da Giovanni Battista Martini è la 1^ retrospettiva dedicata all’artista organizzata a Roma.
Sono ben 14 le sezioni che scandiscono un percorso in cui emergono alcuni temi che hanno caratterizzato il vissuto della Carmi: da Genova, la sua città natale, alla Sicilia, dai travestiti, conosciuti a fondo in Liguria, alla musica, passione autentica per lei, pianista di talento destinata a interrompere la propria carriera musicale agli albori degli anni Sessanta per dedicarsi a tempo pieno alla fotografia. Un’esistenza non semplice la sua, condizionata soprattutto da quelle origini ebraiche causa di tanti dolori (si pensi all’impossibilità di concludere gli studi liceali per via dell’avvento delle Leggi Razziali del 1938).
Gli scatti esposti, puntualmente in bianco e nero, non di grandissime dimensioni, pongono in primo piano personaggi e ambienti differenti. A prescindere dagli argomenti trattati, una fotografa come la Carmi ha cercato soprattutto di evidenziare “La bellezza della verità”, proprio come il titolo dell’allestimento visitabile fino al 3 marzo.