Gli Ebrei romani in festa: accesa la Hanukkià dell’Ospedale Israelitico

La cerimonia pubblica in Piazza S. Bartolomeo all'Isola

Khanukkà: la luce accesa dalla combustione dell’olio illumina il candelabro ebraico a nove braccia. Una tradizione che si ripete da più di 2.000 anni e che al giorno d’oggi è divenuta la festa con cui le comunità israelite nel mondo invitano le città di cui esse sono parte a raccogliersi attorno a sé. E Roma non è certo da meno.
La Khanukkà si svolge nel corso di 8 giorni, in ciascuno dei quali si accende un ulteriore braccio del candelabro. Nella Capitale, come di consueto da qualche anno, il momento culminante è stato celebrato all’Isola Tiberina, con l’accensione dell’intero candelabro in un luogo che per sua natura simboleggia l’incontro e la condivisione tra diverse sponde, religioni e appartenenze.
Piazza S. Bartolomeo all’Isola è stata così sede di un’affollata cerimonia pubblica, che ha visto la presenza di diverse figure istituzionali.
“Benedetto sii Tu, Signore D-o nostro, Re dell’universo, che ci hai tenuto in vita e ci hai preservato e ci hai permesso di raggiungere questo momento”: con questa ed altre tradizionali berachot si è conclusa la serata, in un’atmosfera gravida di memoria e di commozione.

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