Siccità, in stand-by il piano di riduzione idrica ma l’allerta non è finita

Acea tiene alta la guardia e garantisce valutazioni quotidiane per capire se e quando avviare l'eventuale progetto

Blocco scongiurato, ma si continua a vivere alla giornata. Rimane in stand-by il piano di riduzione delle pressioni di acqua in orario notturno per quanto riguarda la Capitale. Una decisione presa da Acea, pronta fino a pochi giorni fa a chiudere i rubinetti in circa 90 zone della Città Eterna dalle 23.30 alle 05.00.

Da una parte l’abbassamento delle temperature, dall’altra le piogge cadute ad inizio mese. Questi i principali fenomeni che hanno ridimensionato, seppur di poco, l’allerta siccità. Come osservato da Acea, sono risultati fondamentali altri due fattori: l’attività di recupero delle perdite sulla rete idrica e il generale taglio dei consumi.

L’allarme non è comunque rientrato. Molto dipenderà proprio dal clima e dal ritorno costante di precipitazioni. Ecco perché l’azienda tiene alta la guardia e garantisce valutazioni quotidiane per capire se e quando avviare l’eventuale progetto.

Nel frattempo proseguono le indagini per capire come, nel corso dell’estate, Roma sia finita in una tale situazione di emergenza: imminenti le audizioni in commissione Ambiente della Camera per i rappresentanti di Acea e non solo.

Mentre sono ricominciati da domenica i prelievi dal Lago di Bracciano, passando da 1.000 a 340-360 litri al secondo, comitati e sindaci di Anguillara, Bracciano e Trevignano chiedono di interrompere al più presto le captazioni e di sequestrare le tubature.

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