Trattati di Roma, da oggi si festeggiano i 60 anni dell’Europa unita

Le celebrazioni culmineranno con la firma di una dichiarazione comune dei presidenti dei Paesi dell'Ue

Ci sono delle firme capaci di cambiare il mondo. Quelle apposte nel 1957, di sicuro, hanno cambiato l’Europa.

Sono passati 60 anni da quando la capitale italiana fu scelta come sede per la nascita della CEE e della CEEA. Prendeva così il via la Comunità Economica Europea, l’antenata di quella che abbiamo imparato a chiamare col nome di Unione, uno degli organi sovranazionali più potenti del mondo.

Sei i Paesi firmatari: Italia, Belgio, Francia,Paesi Bassi, Lussemburgo e l’allora Germania Ovest .A meno di dieci anni dalla fine della seconda guerra mondiale, il cuore d’Europa si sedeva ad un tavolo per abbattere i dazi doganali e introdurre delle politiche comuni in settori strategici come l’agricoltura e i trasporti. Iniziava così un sogno chiamato Europa.

Oggi si celebra il passato nella speranza di recuperare lo spirito unitario che permise al vecchio continente di ritrovare una voce comune.

Un discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica ha aperto le celebrazioni. Sergio Mattarella ha esortato l’Unione ad avere coraggio per riaffermare il suo ruolo di modello sociale.

Ma i festeggiamenti proseguiranno fino al 25 marzo.

Molte le iniziative tra mostre e dibattiti,come la maratona europa organizzata dall’università la Sapienza di Roma o la mostra L’Italia In Europa, allestita alle terme di Diocleziano.

Alta la guardia delle autorità per la minaccia terrorismo. Sono attesi anche dei cortei dei black block. Per fronteggiare l’arrivo nella capitale di 25 mila persone, sono state create due zone off limits, una verde attorno al Quirinale e una blu che circonda il Campidoglio. 8Mila persone sfileranno nella città eterna per il corteo Euro Stop che da Porta San Paolo arriverà alla Bocca della Verità.

Le celebrazioni culmineranno il 25 marzo con l’arrivo dei capi di stato dell’Unione e la firma di una dichiarazione comune che dovrebbe aprire nuovi orizzonti condivisi.

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