Si riparte da zero. O quasi. Il progetto per la costruzione dello stadio della Roma, nella sua versione post accordo Raggi-Pallotta, necessita di un nuovo iter per l’approvazione. Ormai ne sono convinti tutti.
Impossibile che la Conferenza dei servizi che si riunirà il prossimo 5 aprile possa ritrovarsi sul tavolo tutti gli atti necessari. E allora con grande probabilità dopo la bocciatura del vecchio progetto, quello voluto dal sindaco Marino con le tre torri, verrà indetta dalla Regione una nuova Conferenza in cui vagliare il disegno definitivo.
Che non si possa fare altrimenti lo sostiene anche il nuovo assessore all’Urbanistica, Luca Montuori. L’architetto romano si è detto pronto a lavorare per migliorare il progetto e arrivare nei tempi dovuti al sì conclusivo. L’obiettivo è approdare a dicembre con tutti i documenti in regola.
Cosa non facile se si pensa a quanto lavoro ci sia ancora da fare. Infatti, la Giunta capitolina deve approvare una nuova delibera di utilità per la zona di Tor di Valle, le planimetrie vanno ricalcolate e bisogna mettere nero su bianco quante e quali opere pubbliche saranno a carico dei proponenti.
Rimane poi il vincolo della soprintendenza che ha imposto la salvaguardia delle tribune dell’ex ippodromo di Tor di Valle. Lo stesso ministro Franceschini ha escluso un suo intervento per togliere il vincolo.
Un battesimo del fuoco per Montuori che potrebbe passare agli annali come l’uomo che regalò alla Roma il suo stadio.