Un sequestro di beni del valore complessivo di circa 30 milioni euro. Questo il risultato del blitz eseguito tra Ladispoli e Cerveteri dal personale della Dia di Roma e del Comando provinciale dei Carabinieri con l’ausilio della Guardia di Finanza.
Terreni agricoli, ditte individuali, società, veicoli, conti correnti e ben 23 immobili, tra cui 9 ville lussuose: tutto materiale appartenente a 5 famiglie di etnia Sinti gravate da numerosi precedenti penali e capaci di mettere in piedi un’associazione a delinquere attiva non solo nel Lazio, ma anche in alcune località turistiche italiane e straniere. I nuclei in questione si sono fusi nel tempo in unico gruppo familiare stanziatosi in prossimità del litorale laziale sul finire degli anni Ottanta.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti di una complessa attività investigativa partita nel 2016. Ad avviarla il Centro Operativo Dia di Roma, con l’obiettivo di scovare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata intorno alla Capitale.
Le ricerche hanno permesso di accertare in primis la pericolosità sociale dei componenti delle rispettive famiglie. Con il passare dei mesi è stato scoperto che le persone al centro dei provvedimenti dichiaravano un reddito in netto contrasto con il valore dei beni individuati dagli investigatori.