I rifiuti che invadono la Capitale

Dopo lo sciopero dei dipendenti dell'Ama di fine maggio l'emergenza non è ancora rientrata

Ama o non Ama? Magari fosse questione di petali e amore. Il tema è sgradevole e tutt’altro che profumato. La Città Eterna brucia, e non è la prima volta nella storia. Ma questa volta a bruciare sono i cassonetti dei rifiuti: gli abitanti di alcune zone della capitale da tor Bella monaca ad Ostia, esasperati dall’odore, hanno appiccato le fiamme. In centro la situazione non è migliore: basta passeggiare per le vie di Trastevere imbattersi in sacchi neri abbandonati e spazzatura di ogni sorta. I rifiuti sono lì, in attesa di essere raccolti dai camioncini dell’ Ama che si aggirano per le strade. Quella dei rifiuti, questione sempre calda, è diventata un’emergenza negli ultimi giorni in seguito alla protesta dei dipendenti dell’Ama iniziata il 30 maggio. Il motivo è il mancato rinnovo dei contratto bloccato da 29 mesi. Risultato dello sciopero circa 4mila tonnellate di rifiuti non ritirate. Il servizio a fatica sembra riprendere, i mezzi dell’Ama sono presenti tra le strade della città anche se non sempre il loro passaggio è seguito dallo sgombero completo di quegli angoli soffocati da sacchi e scarti. E’ ancora presto per prendere un bel respiro: sulla possibilità che l’aria venga definitivamente liberata dall’odore spiacevole aleggia uno spettro, quello di un altro probabile sciopero nazionale previsto per metà mese.

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