Si chiamava “L’Igiene Urbana” ed era un’impresa che nel 2010 ottenne l’appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi nel comune di Ardea. Di lì a poco prese piede la truffa nei riguardi dell’ente, a cui vennero addebitati i costi non dovuti per i rifiuti speciali con la compiacenza di un geometra, funzionario comunale impiegato nell’ufficio tecnico, responsabile del procedimento e direttore dei lavori nell’ambito dell’appalto.
Sono cinque le persone finite in manette nell’ambito di un’indagine avviata nel marzo del 2014 dal Noe di Roma. A disporre le ordinanze di arresto ai domiciliari il gip del tribunale di Velletri su richiesta della procura locale. I reati contestati dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico sono diversi: dalla frode nelle pubbliche forniture, all’induzione indebita a dare o promettere utilità, arrivando poi al falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico.
Una vicenda apparsa intricata fin da subito agli occhi degli investigatori, pronti a monitorare per cinque mesi l’attività dell’impresa attraverso intercettazioni telefoniche e videosorveglianza. Tra i mesi di aprile e settembre 2014, venne osservato come la società indagata fosse solita miscelare i rifiuti speciali con quelli solidi urbani, garantendosi quindi guadagni sui costi di gestione e smaltimento proprio in danno del Comune.