Nel Lazio 13.000 lavoratori irregolari nel settore agricolo

La UIL ha presentato il dossier "L'agricoltura nel Lazio tra nero e irregolarità"

Il lavoro nero nel Lazio ha contato nel 2015 più di 41.000 unità. Circa 13.000 lavoratori irregolari sono nel settore agricolo, di cui la maggior parte stranieri. Sono i dati rilevati dalla Uil di Roma e del Lazio e presentati con il dossier “L’agricoltura nel Lazio tra nero e irregolarità”. La tendenza dei datori di lavoro è quella di pagare le ore lavorative al di sotto del minimo e di dichiarare un numero di giornate inferiore rispetto a quelle effettive. In agricoltura per chi lavora meno di 50 giorni all’anno non c’è la possibilità della cassa integrazione, mentre sotto i 151 giorni non si prendono i contributi per tutto l’anno. Nel Lazio la maggiore concentrazione di lavoro nero in agricoltura risulta nelle province di Latina e di Viterbo. Per molto tempo la Uil ha combattuto una battaglia per raggiungere una normativa più stringente per il contrasto a questo fenomeno, e dopo anni di richieste è stata varata una legge contro il caporalato che vede un ruolo attivo del sindacato. La nuova legge prevede un inasprimento delle pene per i caporali e per le aziende irregolari: indennizzi per le vittime e un piano di interventi per l’accoglienza dei lavoratori agricoli stagionali

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