Violenza di genere, sabato 25 novembre serata di beneficenza a Orte

Appuntamento alla Sala Proba Falconia del Comune laziale: previsti uno spettacolo teatrale e un incontro con esperti

Il 25 novembre, a partire dalle 21.30, la Sala Proba Falconia di Orte accoglierà una serata di beneficenza in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un evento organizzato dalla Pro Loco di Orte in collaborazione con le associazioni locali, ovvero Ente Ottava Medievale, Circolo Auser S. Quadraccia, Associazione Moreno Marone (fondamentale l’apporto di tanti altri collaboratori che si sono adoperati per la causa).

L’ingresso sarà libero e il raccolto delle offerte sarà devoluto per intero a favore dell’associazione viterbese Erinna, che da anni si adopera sul territorio per la difesa delle donne vittime di violenza. L’iniziativa prevede una prima parte con uno spettacolo teatrale e una seconda parte con interventi di esperti.

Quanto alla rappresentazione teatrale, lo spettacolo si basa sulla lettura di alcuni monologhi tratti dal famoso libro di Serena Dandini “Ferite a morte”, che è stato rappresentato in Italia, ma anche in vari paesi europei e addirittura Oltreoceano, riscuotendo ovunque grande successo di pubblico e di critica. Nelle letture selezionate, le autrici Serena Dandini e Maura Misiti immaginano che siano le vittime a parlare, infatti si tratta di monologhi che nascono dalla voce diretta di donne assassinate per mano dei propri uomini.

Sul palco un totale di otto donne e un uomo, accompagnati dal Maestro Lincoln Almada e dalla Maestra Chiara Friselli, all’arpa e alla voce. Insomma, uno spettacolo di beneficenza dove, con modestia, rispetto e consapevolezza delle proprie competenze “artigianali”, i protagonisti si impegneranno a leggere e a interpretare diverse pagine cercando di sottolineare anche l’ironia, l’ingenuità e la forza spesso sbiadite nei necrologi ufficiali, ma evidenziate con forza nei monologhi della Dandini.

Se le donne sono vittime predestinate, gli uomini non vanno abbandonati ad una cultura che li vuole dominatori, violenti e ossessionati dal possesso, perché anche loro devono farsi carico insieme alle donne di un vero dramma come il femminicidio. Questo perché il femminicidio non è una cosa “da donne”, ma riguarda in prima persona gli uomini stessi, poiché è frutto di un’eredità culturale che può e deve essere cambiata.

Con l’iniziativa in programma a Orte, gli organizzatori puntano ad accendere un faro su un fenomeno decisamente grave e pericoloso. Un modo diverso per celebrare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 2023.

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