Disinformazione e fake news in Italia: i dati del Rapporto Ital Communications-Censis

In Senato la presentazione della terza ricerca che fotografa lo scenario attuale: nello Stivale sempre più persone intenzionate a informarsi

Presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, in Senato, si è tenuta la presentazione del terzo Rapporto annuale Ital Communications-Censis sulla disinformazione e sulle fake news in Italia. Una ricerca sviluppata per monitorare quanto accaduto, negli ultimi dodici mesi, all’interno del mondo della comunicazione.

Tra i numeri più significativi che contraddistinguono il Rapporto, spiccano senz’altro i circa quarantasette milioni di italiani, in pratica il 93,3% del totale, dediti a informarsi abitualmente su almeno una delle fonti disponibili. Al di là del fatto che quasi tre milioni e mezzo di persone avrebbero ormai rinunciato ad avere un’informazione puntuale, stupiscono quei circa settecentomila italiani per nulla inclini a informarsi.

Un tema caldo è senza dubbio quello relativo all’intelligenza artificiale, in continua espansione. Per il 75,1% della popolazione, con l’upgrading tecnologico verso tale fenomeno sarà sempre più difficile controllare la qualità dell’informazione (il 58,9% la riterrebbe al contrario uno strumento a supporto dei professionisti del comparto).

In aumento, a quanto pare, il timore di non essere in grado di riconoscere disinformazione e fake news: per il 76,5% degli italiani le cosiddette “bufale” sarebbero sempre più sofisticate e difficili da scoprire. Infine, il 64,3% delle persone utilizzerebbe un mix di fonti informative, tradizionali e online, con il 9,9% dedito ad affidarsi solo ai media tradizionali e il 19,2% alle fonti online.

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