Agricoltura, a Città di Castello un maxi impianto per produrre biometanolo

Macchinario sviluppato dal Politecnico di Milano e dalla Fattoria Autonoma Tabacchi: minore l'inquinamento rispetto al metanolo fossile

Una risorsa sempre più indispensabile e capace di garantire ottime prestazioni: da tempo è attivo a Città di Castello un particolare impianto in grado di produrre ogni anno più di quattromila tonnellate di biometanolo da biogas. Per chi non lo sapesse, il biometanolo è in pratica un biocarburante che si ottiene attraverso la distillazione secca del legno e viene impiegato soprattutto come solvente e combustibile.

L’impianto in funzione nel tifernate è stato messo a punto dal Politecnico di Milano e dalla Fattoria Autonoma Tabacchi, e la sua particolarità è quella di utilizzare la tecnologia bigsquid, ovvero biogas-to-liquid. Come spiegato dagli ingegneri del Politecnico, il biometanolo si può utilizzare per la decarbonizzazione dei trasporti agricoli e di quelli industriali.

Insomma, un combustibile molto più green del metanolo fossile, che a parità di costi risulta essere anche un buon investimento. Optando in massa per il biometanolo, si potrebbe evitare la dismissione di circa mille impianti italiani di biogas in scadenza di incentivo, che non potranno essere convertiti alla produzione di biometano.

Se un terzo degli impianti del Paese iniziasse a sfruttare la tecnologia bigsquid, si potrebbe riuscire a produrre fino a tre milioni di tonnellate annue di biometanolo. A beneficiarne sarebbe ovviamente l’ambiente, per il quale c’è ancora molto da fare.

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