Caro carburanti, imminente lo sciopero dei benzinai

Faib, Fegica e Figisc-Anisa contrariate dall'atteggiamento del Governo: per l'Unc troppe stazioni chiuse lungo la rete ordinaria

Chiusi per sciopero, sia sulla rete ordinaria che sulle autostrade, i distributori di carburanti del Paese. Agitazione confermata da Faib, Fegica e Figisc-Anisa che, attraverso una nota, hanno segnalato come il Governo non abbia ancora aperto al confronto sui vari problemi che, da tempo, investono il settore.

Da parte delle organizzazioni sindacali, la richiesta di ristabilire la verità dei fatti, atto prioritario per poi sedersi a un tavolo. L’Unione nazionale Consumatori, invece, punta il dito proprio contro i benzinai, che a quanto pare avrebbero attuato lo sciopero comprendendo la debolezza dell’attuale Governo, pronto a indietreggiare su determinate questioni.

Il presidente Massimiliano Dona si è detto intenzionato a denunciare alla Commissione di garanzia sullo sciopero ogni violazione della regolamentazione del settore. Questo perché, ad esempio, lungo la rete ordinaria dovrebbe essere mantenuto in servizio un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50% degli esercizi aperti nei giorni festivi (lungo le autostrade, invece, una stazione aperta ogni cento chilometri).

A prendere le distanze dallo sciopero anche l’Asnali: da parte dei distributori associati, nessuna adesione alla protesta. Apprezzati, al contrario di Faib, Fegica e Figisc-Anisa, gli sforzi fatti da Palazzo Chigi per accogliere, seppur non integralmente, le richieste avanzate in precedenza.

L’Associazione ha confermato di aver partecipato a tutti gli incontri del tavolo tecnico, convocato dal Governo in merito alle note vicende legate al decreto trasparenza. La logica del muro contro muro rischierebbe di gettare dei presupposti sbagliati per la futura riforma del comparto, necessaria soprattutto in seguito alla transizione ecologica già in atto.

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