L’inchiesta ai danni del Sindaco di Passignano: dalla difesa la richiesta di proscioglimento

Spostata ad aprile l'udienza preliminare per decretare l'eventuale rinvio a giudizio: Sandro Pasquali starebbe pensando di ricandidarsi

Il gup di Perugia, Margherita Amodeo, ha stabilito di spostare al prossimo 4 aprile l’udienza preliminare tramite la quale decretare l’eventuale rinvio a giudizio di Sandro Pasquali, sindaco di Passignano sul Trasimeno accusato di truffa aggravata per presunti indebiti contributi. Una scelta, questa, che potrebbe creare problemi all’attuale primo cittadino del Comune umbro in caso di ricandidatura, al momento non da escludere.

Secondo la Procura di Perugia, la posizione di Pasquali sarebbe aggravata da due aspetti: il reato commesso ai danni del Comune di Passignano e il fatto di averlo protratto per tutto il tempo in cui sarebbero stati versati i contributi previdenziali derivanti dall’assunzione da parte del gruppo regionale del Partito Democratico.

Per l’avvocato Nicola Cittadini, il contratto di lavoro di Pasquali in Consiglio regionale sarebbe stato part-time, con i rapporti di collaborazione iniziati nel marzo del 2012. Sempre secondo il legale, il lavoro nel mirino degli inquirenti non richiedeva l’obbligo di presenza all’interno degli uffici consiliari.

Sembra anche che la richiesta di aspettativa di Pasquali non presentasse irregolarità tanto formali quanto sostanziali, risultando quindi conforme alla normativa vigente. Tali elementi, quindi, sarebbero sufficienti a escludere le eventuali responsabilità dell’indagato.

Insomma, per la difesa il giudice dovrebbe emettere una sentenza di non luogo a procedere. Pasquali, dal canto suo, non avrebbe nulla da nascondere e continuerebbe ad avere piena fiducia nell’operato della magistratura.

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