Crescita di contributi e prestazioni: ecco la prima Relazione annuale di Enasarco

A Palazzo Wedekind, nella Capitale, la presentazione del dossier: a prendere la parola anche i sottosegretari Federico Freni e Claudio Durigon

La prestigiosa cornice di Palazzo Wedekind, a Roma, ha ospitato la presentazione della prima Relazione annuale della Fondazione Enasarco, l’Ente nazionale di Assistenza per gli Agenti e Rappresentanti di Commercio nato nel 1939 per curare vari aspetti, come la previdenza integrativa e l’espletamento di tutte le attività individuate dalla contrattazione collettiva nazionale. Ben trecentocinquantunomila gli iscritti nel 2021, di cui circa duecentodiciottomila contribuenti e centotrentatremila pensionati.

A proposito di numeri, spiccano i circa milleduecentocinquanta milioni di contributi per lo scorso anno, che dovrebbero crescere del 3% nel biennio 2022-2023, e gli oltre mille milioni per le prestazioni erogate. Prendendo sempre in considerazione il 2021, vale la pena sottolineare i centottantasette milioni legati al risultato economico di esercizio (patrimonio netto pari a quasi cinquemila milioni).

Alla luce dell’incertezza crescente nell’attuale contesto socio-economico e della difficoltà ad accedere al credito, le attività di welfare svolte dalla Fondazione comprendono pure gli aiuti relativi alla stipula di mutui per l’acquisto della casa. Insomma, un’offerta di welfare tra le più evolute e complete nell’intero settore degli enti di previdenza privata.

Negli ultimi mesi Enasarco ha messo a disposizione degli iscritti nuovi strumenti assistenziali, basti pensare alla polizza sanitaria stipulata con Emapi, attiva dal 1° novembre, e il progetto “Salute Donna”, con il quale sono state individuate risorse per rimborsare vari esami diagnostici. Per il 2022-2023 sono stati stanziati a budget oltre ventidue milioni di euro per ciascun anno.

La Fondazione continua a lavorare per migliorare la gestione del patrimonio attraverso la riconversione e la ristrutturazione del portafoglio immobiliare diretto e indiretto. Un’attività complessa, dettata dalla volontà di valorizzare gli asset immobiliari così da scendere al 20-25% sul patrimonio immobiliare, superiore ai due miliardi e mezzo di euro.

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