Siccità, in Umbria una dispersione di acqua eccessiva

Arera certifica un fenomeno abbastanza grave nella Regione: perso in media il 53% del bene più prezioso per l'uomo

Una quantità esagerata di acqua destinata a disperdersi nel sottosuolo prima di arrivare nelle case dei cittadini. Mentre le temperature continuano a essere elevate, costringendo i Comuni del territorio a correre ai ripari attraverso ordinanze piuttosto simili tra loro, Arera certifica un fenomeno abbastanza grave che tenderebbe a manifestarsi in Umbria: una perdita costante di acqua pari, addirittura, al 53%.

Il dato è emblematico, e fa comprendere come sia il caso di intervenire al più presto, specialmente in un momento storico in cui le precipitazioni appaiono scarse e il consumo del bene più prezioso a disposizione dell’essere umano non sembra voler calare. Le istituzioni non possono ignorare un aspetto simile, a maggior ragione in un periodo dell’anno dove la siccità resta un tema caldo.

Secondo l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, per quanto riguarda gli enti locali gestiti da Umbra Acque, come il perugino e l’Alta e Media Valle del Tevere, ci sarebbe una dispersione del 48,6%. Nel ternano e nella zona in cui si trovano Narni e Amelia, si arriverebbe addirittura al 54,3% (62% invece tra Foligno, Spoleto, Valnerina).

Nonostante le evidenti criticità, negli ultimi anni sono stati comunque effettuati degli interventi concreti per ridurre le perdite. Umbra Acque, ad esempio, avrebbe speso molti soldi per far calare al 46,5% una dispersione di acqua che, fino a sei anni fa, era al 52% (recuperati, a quanto pare, quattro milioni di litri).

Intanto bisogna fare i conti con una crisi idrica che preoccupa e non poco. Numerose le ordinanze firmate in Comuni come Perugia, Terni, Corciano e Castiglione del Lago. Sul fronte idropotabile si potrebbe stare tranquilli, ma gli agricoltori invocano la manutenzione degli invasi esistenti.

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