Emergenza sanitaria, in Umbria si va verso la stabilizzazione dei casi

Resi noti i dati contenuti nell'ultimo aggiornamento sull'emergenza sanitaria: in calo, nella Regione, i ricoveri
Una curva epidemica piuttosto mutata in Umbria, che al pari del resto d’Italia sarebbe interessata da una fase di stabilizzazione del plateau unita, però, a una flessione anticipata non così ravvisabile in altre Regioni: ecco quanto emerso dal consueto aggiornamento sull’emergenza sanitaria, dovuta al Covid, elaborato dal Nucleo epidemiologico umbro.
Come affermato dalla dottoressa Carla Bietta, il fenomeno al quale si sta assistendo andrebbe di pari passo con un numero di contagi piuttosto elevato, poiché si starebbe comunque viaggiando su una media di duemila contagi al giorno. La stessa Bietta ha poi evidenziato le incidenze all’interno del territorio regionale, sottolineando come queste siano ancora molto alte, seppur con una generale tendenza alla riduzione.
In linea di massima, almeno in Umbria la pandemia starebbe tendendo a stabilizzarsi. A testimoniarlo il fatto che dati e indicatori vari stiano andando tutti nella stessa direzione, senza contare l’impegno ospedaliero abbastanza contenuto.
A scendere, in maniera graduale, i ricoveri. E questa, facendo tutti gli scongiuri del caso, può essere ritenuta una buona notizia. Da ricordare, tra l’altro, che rispetto ad altre Regioni italiane l’Umbria non abbia mai superato il tasso di prevalenza dei ricoverati per centomila abitanti, rimanendo invece sempre sotto la media nazionale.
Riscontrata infine anche una sostanziale stabilizzazione delle terapie intensive, accompagnata da una riduzione della percentuale di saturazione. Con dati simili, ha osservato Bietta, la sanità riuscirebbe a rimanere al di sotto di quelli che sono i livelli di allerta che consentono poi il passaggio di fascia.
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