Azioni della Minimetrò Spa in vendita da parte del Comune di Perugia: il Consiglio comunale ha approvato la pratica di alienazione grazie a diciotto voti a favore (dieci quelli contrari). Secondo la proposta formulata dalla giunta Romizi, la base d’asta andrebbe a superare gli undici milioni di euro.
Cristina Bertinelli, assessore alle Partecipate, ha spiegato come nel 2018 sia stato concesso il via libera a vendere le azioni per ripianare il disavanzo tecnico di amministrazione accertato con il rendiconto di gestione di quattro anni prima. La procedura sarebbe attuabile non essendo in contrasto con lo statuto della stessa Minimetrò.
La gara, invece, dovrà essere riservata solo a favore di una società di capitali che, per l’oggetto, garantirà la possibilità di fornire direttamente servizi qualificati o tecnologie ricompresi fra quelli previsti nell’oggetto sociale. Inoltre, il socio privato di Minimetrò, che è anche socio industriale, potrà esercitare il diritto di prelazione come previsto per legge.
Diversi, a quanto pare, i vantaggi relativi alla futura operazione. Innanzitutto, l’entrata di una somma importante andrà a beneficio del saldo di cassa, con minori interessi passivi sull’anticipazione di tesoreria, contribuendo a ripianare il disavanzo stimato nel 2014. Per Bertinelli i benefici indiretti emergerebbero, inoltre, in relazione alle fideiussioni rilasciate dal Comune alla Minimetrò sui mutui assunti e, soprattutto, all’abbattimento dei costi accessori del servizio.
Immancabili, in seguito all’ufficialità, le reazioni da parte di chi è all’opposizione. Perplessa, rispetto alla pratica, la grillina Francesca Tizi. Per il dem Francesco Zuccherini, invece, la società sarebbe piuttosto solida dal punto di vista economico-finanziario, perciò non converrebbe dismettere la sua partecipazione, specialmente alla luce degli elevati indici di efficienza.