Emergenza sanitaria, nel Rapporto Censis-Tendercapital i danni della pandemia

Presentata a Roma la ricerca intitolata "Inclusione ed esclusione sociale: cosa ci lascerà la pandemia": a conti fatti, il Covid ha incisivo negativamente sui giovani

L’emergenza sanitaria vista come un grande ostacolo, un problema capace di generare stress e preoccupazione. Questo uno degli aspetti che emerge dall’ultimo Rapporto Censis-Tendercapital, il terzo per l’esattezza, intitolato “Inclusione ed esclusione sociale: cosa ci lascerà la pandemia”.

I numeri contenuti nella ricerca sono stati diffusi e analizzati nel corso di un incontro aperto alla stampa e moderato dal giornalista Nicola Porro (tante le persone chiamate a intervenire, in presenza ma anche in streaming).

Il Rapporto evidenzia come la sostenibilità sociale non sia soltanto oggetto di dibattito e fonte di idee innovative, ma anche un programma operativo per l’Italia del post-Covid. Quanto al coronavirus e a ciò che questo nemico invisibile ha lasciato, spicca un evidente timore generale tra i giovani.

L’incertezza acutizzata dal Covid si è andata a ripercuotere sulla gestione delle spese, negli ultimi mesi più rigida del solito. La maggior parte delle persone contattate ha comunque ribadito che la povertà si combatte creando posti di lavoro, non moltiplicando i sussidi.

Qualora la pandemia dovesse perdurare, a trovarsi seriamente in difficoltà sarebbero le persone senza risparmi. Insomma, il clima non è dei migliori: si confida nel fatto di poter uscire il prima possibile dall’attuale emergenza sanitaria, fornendo aiuti concreti alle classi sociali più deboli.

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