Emergenza Covid, presto obbligatoria la terza dose del vaccino per chi lavora nelle Rsa

Si lavora per accelerare l'iter alla luce dell'aumento generale dei contagi: il nuovo richiamo sarebbe per i medici e per il personale delle strutture

La terza dose del vaccino anti-Covid potrebbe essere presto obbligatoria sia per i medici, sia per il personale delle Rsa per anziani. L’ipotesi appare piuttosto concreta, questo in virtù dei casi di positività al coronavirus che si sono registrati in Italia nell’ultimo periodo.

In questo senso, la stretta sui tempi è stata annunciata dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, il quale, su tale tema, ha detto: «Auspico che per quelle categorie per le quali è previsto l’obbligo vaccinale, ovvero sanitari e tutti coloro che entrano in contatto con le Rsa, sia previsto ovviamente anche l’obbligo della terza dose e che si arrivi rapidamente a questa scelta».

Attualmente, sarebbero più di milleseicento i medici non vaccinati e, per questo, sospesi dal servizio. Al tempo stesso, sarebbe aumentato il numero dei medici pronti a vaccinarsi dopo la precedente sospensione. In ogni caso, i camici bianchi no vax rappresenterebbero per fortuna una minoranza.

Nonostante questo, rimane comunque complicato convincere lo zoccolo duro dei medici che ancora non si sono immunizzati. La conferma arriva sempre da Costa, che afferma: «Mi aspettavo che i medici fossero i testimonial della vaccinazione, e non di dovermi rapportare con loro perché non si vogliono vaccinare».

Concorde sulla necessità della somministrazione della terza dose ai sanitari anche Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. A suo avviso, non ci sarebbero dubbi sul fatto di effettuare un altro richiamo.

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