Lavoro, la Fiom di Terni teme licenziamenti di massa in primavera

L'allarme viene lanciato dal segretario generale della Fiom Cgil di Terni, Alessandro Rampiconi: all'orizzonte un problema concreto per l'intero settore produttivo
«Siamo molto preoccupati per quello che accadrà dall’1 aprile, con lo sblocco degli esuberi. Rischiamo licenziamenti di massa, un problema per l’intero settore produttivo», a lanciare l’allarme è il segretario generale della Fiom Cgil di Terni, Alessandro Rampiconi, l’indomani dell’Sssemblea generale del sindacato dei metalmeccanici.
Per questa categoria, sottolinea il sindacalista, è stato un anno molto difficile, dato che è confermata e aggravata la crisi cominciata prima dell’inizio dell’anno e della pandemia. Le aziende metalmeccaniche, che rappresentano il 64% dell’intero manifatturiero della provincia ternana, in questa fase si stanno ristrutturando, mentre non ci sono risposte alle opportunità di ricollocazione che lo strumento dell’Area di crisi complessa doveva garantire e che è oggi completamente dimenticato.
A risentire della situazione di forte crisi e incertezza, sempre secondo Rampiconi, è anche la contrattazione di 2° livello, anche in aziende che hanno rappresentato un modello di relazioni sindacali durante la prima fase della pandemia. A detta del Segretario della Fiom Cgil di Terni, va quindi inserito in un contesto quasi di controtendenza il raggiungimento del pre-accordo sul piano ponte con la direzione aziendale dell’Ast, intesa che martedì sarà al centro di un tavolo convocato al Ministero dello Sviluppo Economico.
«Un risultato non scontato», aggiunge Rampiconi, parlando sempre del pre-accordo che mantiene i livelli occupazionali, salariali e impiantistici. Ora la palla passa alle istituzioni locali e al Governo.
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