Dubbi sul blocco dei tamponi ai contatti diretti: polemica in Umbria

I consiglieri regionali Fabio Paparelli e Tommaso Bori vogliono andare a fondo: annunciata un'interrogazione per chiedere alla giunta Tesei se l'iniziativa di sospendere i tamponi ai contatti diretti di persone risultate positive al Covid sia stata autonoma o no

Richiesta di spiegazioni per far luce su un aspetto di non secondaria importanza. I consiglieri regionali Fabio Paparelli e Tommaso Bori, entrambi del Partito Democratico, annunciano un’interrogazione per chiedere alla giunta Tesei se l’iniziativa di sospendere i tamponi ai contatti diretti di persone risultate positive al Covid, disposta dal commissario Antonio Onnis alle aziende sanitarie umbre, sia stata autonoma o arrivata invece su input della Regione.

I 2 vorrebbero anche sapere quando tale disposizione verrà sospesa, per capire quando riprenderanno i corretti tracciamenti e quando saranno effettuati di nuovo i tamponi evitando così un ulteriore pericoloso diffondersi dei contagi.

Entrambi si dicono preoccupati dalla crescita di casi di positività su tutto il territorio e puntano il dito sulla presunta assenza di una programmazione strutturale, nella nuova ondata pandemica, più volte consigliata dalla comunità scientifica (ci sarebbero stati diversi mesi a disposizione per affrontarla).

Per Paparelli e Bori tutto ciò avrebbe portato alla perdita di capacità di gestire il tracciamento dei contagi così come alla scelta di sottoporre a tampone solo i contatti diretti sintomatici dei positivi al coronavirus, lasciando in isolamento le persone asintomatiche per 14 giorni. I 2 consiglieri non credo al fatto che ciò sarebbe avvenuto in accordo con i protocolli del Governo.

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