Una malattia con la quale è difficile convivere e di cui non si parla mai abbastanza. Conseguenza di una lesione cerebrale, che può verificarsi in seguito a ictus o traumi cranici, l’afasia comporta un grave disturbo della comunicazione, complicando la capacità di esprimersi così come quella di seguire una conversazione.
Con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema, si è svolta una call in streaming organizzata da Aita Umbria per celebrare nella Regione la 13^ Giornata Nazionale. Dopo l’apertura dell’incontro affidata alla presidente Nicoletta Pauselli, si sono susseguiti gli interventi di vari esperti per fare il punto su diversi argomenti.
Come già accaduto in passato, anche stavolta Aita Umbria ha cercato di creare una connessione tra le persone afasiche, le loro famiglie e i professionisti medici e sanitari che si occupano del fenomeno, dando anche particolari informazioni sulle risorse esistenti per la riabilitazione nel territorio regionale.
Si calcola che in Italia circa 120.000 persone vengano colpite ogni anno da ictus e almeno 15.000 di esse possano manifestare disturbi del linguaggio pure dopo 12 mesi dall’incidente. In Umbria si viaggia intorno ai 2.000 casi con il 30% di pazienti affetti da afasia sul lungo periodo. Fondamentale non abbassare la guardia.