Lavoro, ecco il concordato “bianco” per Acque Minerali d’Italia

L'obiettivo del gruppo, di cui fa parte anche Sangemini, è quello di consentire una continuità aziendale e occupazionale: l'annuncio arriva attraverso una nota inviata dalle segreterie nazionali di Fai Cgil, Flai Cisl e Uila Uil

Un concordato “bianco”: ecco quello che si appresta a presentare il gruppo Acque Minerali d’Italia, di cui fa parte anche Sangemini, per consentire la continuità aziendale e occupazionale. L’annuncio arriva attraverso una nota inviata dalle segreterie nazionali di Fai Cgil, Flai Cisl e Uila Uil.

«La proprietà – dicono le 3 organizzazioni – ci ha spiegato che il ricorso a questo strumento è necessario per permettere la ristrutturazione del debito e la conseguente ripartenza, con la presentazione di un piano di rilancio nei successivi 120 giorni. Nessuno stabilimento verrà chiuso e non si procederà a riduzioni di personale perché l’obiettivo è di ritornare a regime nelle prossime 2 settimane».

Oltre a esprimere preoccupazione per lo stato del gruppo, le segreterie nazionali evidenziano le difficoltà in cui versano tutti i siti a seguito della mancanza di materie prime. «Non possiamo più permetterci passi falsi», sottolineano Fai, Flai e Uila. Che poi aggiungono: «Abbiamo richiamato la proprietà a un percorso fatto di trasparenza e di confronto continuo e di merito. C’è la necessità di confrontarci su un piano industriale credibile per la salvaguardia dell’occupazione e dei siti produttivi».

L’attenzione si riversa ora sull’incontro previsto il 12 marzo al Ministero dello Sviluppo Economico per il quale, nonostante le misure restrittive dovute alla diffusione del coronavirus, ci si sta attivando per un pieno coinvolgimento del coordinamento nazionale.

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