Rifiuti, Manlio Cerroni rinviato un’altra volta a giudizio insieme a 7 persone

Nel mirino del gup di Roma il malfunzionamento, dal 2006 al 2013, dei 2 impianti di Tmb denominati Malagrotta 1 e Malagrotta 2 da cui il consorzio Colari, controllato da Cerroni stesso, avrebbe ricavato ingenti vantaggi economici

Altri guai in vista. Manlio Cerroni, ex patron della discarica di Malagrotta, viene rinviato a giudizio insieme a 7 persone. Ennesima tegola per chi, nel novembre scorso, venne assolto dall’accusa di essere a capo di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti solidi e urbani.

Stavolta il gup di Roma decide appunto di rinviare a giudizio l’imprenditore in seguito al malfunzionamento, dal 2006 al 2013, dei 2 impianti di Tmb denominati Malagrotta 1 e Malagrotta 2 da cui il consorzio Colari, controllato da Cerroni stesso, avrebbe ricavato ingenti vantaggi economici. Da comprendere inoltre le dinamiche esatte del tritovagliatore installato a Rocca Cencia 6 anni fa, quando la Capitale era alle prese con una vera emergenza rifiuti (in quel caso mancava un’autorizzazione regionale, da qui il profitto ritenuto “ingiusto”).

Il dibattimento prenderà il via il 3 dicembre e ad essere chiamati in causa ci saranno pure Francesco Rando, braccio destro di Cerroni, Paolo Stella, al tempo direttore tecnico dei 2 Tmb, e l’ex direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon.

I reati contestati, a seconda delle posizioni, sono quelli di gestione abusiva di rifiuti, frode in pubbliche forniture e abuso d’ufficio. Regione Lazio, Roma Capitale e Ama Spa saranno le parti offese.

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