In quei camerini della storica boutique, a Via di Campo Marzio in pieno centro a Roma, è passato il mondo della politica italiana dal 1926, da Scalfaro fino a Mattarella. Lì si sono discussi i problemi dell’Italia dal primo al secondo Dopoguerra, mentre le abili mani di Paolo Cenci proseguivano una tradizione inaugurata dal padre Davide. Perché un sarto è come un confessore, un medico che invece di curare con antibiotici e iniezioni lo fa grazie al taglio giusto e al tessuto più pregiato.
Così ha fatto per gran parte dei suoi 90 anni, Paolo Cenci, e fino a pochi mesi prima di andarsene si recava in negozio quasi sempre. Ed il negozio era chiuso da appena un giorno per ferie: «non gli sarebbe piaciuto il cartello chiuso per lutto, ha aspettato le ferie di qualche giorno per andare via, senza dar fastidio e interrompere l’attività», ha ricordato al funerale il figlio David, che porta il nome del nonno.
A Scheggia – vicino Gubbio – la sepoltura, dopo il funerale nella chiesa di Ponte Milvio, a Roma.
Ora saranno i figli a continuare la tradizione di charme e stile, ultime vestigia della politica con la P maiuscola.