Morte di Mario Cerciello Rega, la notte della tragedia il vice brigadiere privo di pistola

A pochi giorni dal grave fatto avvenuto in via Pietro Cossa, viene indetta una conferenza alla quale partecipano, tra gli altri, il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, e il procuratore aggiunto Michele Prestipino

Un incontro necessario per aggiornare la stampa su indagini complesse che, col tempo, faranno venire a galla altri elementi importanti. A pochi giorni dall’uccisione di Mario Cerciello Rega, viene indetta una conferenza alla quale partecipano, tra gli altri, il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, e il procuratore aggiunto Michele Prestipino.

Il riepilogo dettagliato, da parte di Gargaro, di quella sciagurata notte mette in luce diversi aspetti piuttosto rilevanti. Da sottolineare il fatto che Cerciello Rega fosse in servizio (seppur non in divisa) e privo di pistola, quella che aveva invece il collega Andrea Varriale, intenzionato a prestare soccorso al collega subito dopo l’aggressione anziché a sparare ai ragazzi in fuga.

Quanto all’interrogatorio al quale è stato sottoposto Gabe Natale, fotografato con una benda sugli occhi, Prestipino parla di una procedura effettuata nel rispetto della legge. La testimonianza ha dato il via ad una tempestiva segnalazione dell’Arma stessa.

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