Per comprare o sostituire un pezzo della vostra auto non serve meccanico o rivenditore, basta usare hybrid, Non si tratta di una app, ma delll’operazione di polizia che ha sgominato un mercato nero delle auto rubate.
Grazie ad oltre 90 uomini dalla squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Roma e alle unità cinofile della Questura di Roma; in totale sono finiti in manette, oltre alle 18 persone già arrestate nel corso degli 11 mesi di indagini (tra italiani, albanesi, moldavi e polacchi) altre dodici persone, arretstate tra i comuni Laziali di Nettuno e Marino.
Una rete internazionale capeggiata da un albanese che preparava, pianificava, dirigeva e controllava i piani criminali anche da Polonia, Bulgaria, Albania, Spagna e Germania.
Un anno di investigaszioni che hanno portato a scoprire un sistema binario di furto, ricettazione, falso e occultamento di documenti dove se non si riusciva a rubare l’intero veicolo, quasi sempre di media o grossa cilindrata poi ripulito e nazionalizzato con documenti falsi, si procedeva alla cannibalizzazione vera e propria. Smontati i pezzi più costosi e richiesti, questi trovavano la via illecita del mercato internazionale clandestino, anche attraverso i circuiti di vendite on line.
Un’atività imprenditoriale a tutti gli effetti che non badava a spese per tecnologie, strumentazioni e metodi di riciclaggio delle auto, come cambiare continuamente cellulari e luoghi di appoggio o usare addirittura un autotreno completamente schermato dall’interno per nascondere una vera e propria boutique dei pezzi di ricambio rubati.
Oltre 100 le auto più po meno smembrate ritrovate dalle forze dell’ordine, furti avvenuti anche grazie all’appoggio di due autodemolitori della periferia romana che, alla Houdini, facevano sparire i resti delle macchine.
Saranno ora da accertare attraverso le perquisizioni altri ed eventuali proventi dell’attività criminosa, spesso condotta senza remore né paure per l’incolumità degli innocenti automobilisti.
